Offerte last minute Cortona e musei. Per coloro che desiderano andare in vacanza a Cortona, deliziosa cittadina Toscana ubicata nella provincia di Arezzo con tappa per la visita dei Musei di Cortona, sono pronti pacchetti vacanze davvero convenientissimi promossi da alcuni hotel a 4 stelle, agriturismi, bed and breakfast, affitta camere. Si tratta della promozione vacanza a Cortona denominata: offerte last minute Cortona e i suoi musei.
Allora perché non approfittare delle offerte last minute a Cortona per andare a visitare il Museo dell’Accademia Etrusca e il Museo Diocesano di Cortona ai quali vanno riservato un posto di primo piano nel lungo elenco di Musei minori d’Italia.
Aggiunti alle bellezze naturali e ai monumenti di Cortona, cittadina ai confini tra Toscana, Umbria e Lazio, essi ne fanno una meta ricercata da turisti e studiosi, forse più stranieri che italiani. Il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona ha sede, assieme alla ricchissima “Libreria”, nel Palazzo Casali, austera costruzione del XIII secolo alla quale Filippo Berrettini, cugino del pittore Pietro da Cortona, diede al principio del ‘600 l’attuale facciata dalle linee semplici e solenni, ancora ispirate al più nobile stile rinascimento. L’interno del Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, cui si accede dal severo cortile duecentesco, ospita varie raccolte, riordinate nel 1948 dal prof. Ugo Procacci della Soprintendenza di Firenze. Nel Salone del Biscione e in altre due sale a esso adiacenti sono sistemati in belle vetrine, con criteri di praticità, i pezzi che compongono la Collezione archeologica etrusco-romana, provenienti in gran parte dal territorio cortonese. Nel grande salone sono raccolti i pezzi di maggior pregio, fra i quali un discreto numero di ceramiche e una ricca collezione di piccoli bronzi di fabbriche ed epoche diverse. Al centro del salone pende l’oggetto più prezioso del Museo di Cortona: un grande lampadario bronzeo, il più completo e splendido prodotto della toreutica etrusca (V secolo avanti Cristo). Cimeli soprattutto etruschi, come vasi di bucchero, ceramiche varie, statuette, specchi, urne cinerarie, sono riuniti nella seconda sala. Oggetti di epoca ellenistica e romana come ceramiche, statuette fittili e bronzee, vetri e iscrizioni di vario genere sono esposti nella terza. Fa parte di questa collezione la cosiddetta “Musa Polimnia”, pittura a encausto su lavagna, che rappresenterebbe una suonatrice di cetra e costituisce un rarissimo esemplare di ritratto ellenistico-romano. La Collezione di opere d’arte medievale e moderna di Cortona comprende varie sezioni di cui la più notevole è la pinacoteca che vanta, tra l’altro, un mosaico a piccole tessere del sec. XIII, rappresentante la “Vergine orante” nell’atteggiamento proprio delle figurazioni bizantine; un grande Crocifisso su tavola di scuola senese della seconda metà del ‘200; un trittico di Bicci Di Lorenzo; una piccola “Adorazione dei pastori” di Luca Signorelli; e alcuni dipinti del Piazzetta e della sua scuola. Fanno pure parte della collezione frammenti di sculture del sec. IX; numerosi corali miniati dei secoli XIII e XIV; un’interessante serie di lavori del ‘300, scolpiti con figurazioni sacre e profane, e alcuni bronzetti cinquecenteschi. Ricchissima la collezione di medaglie, fra le quali eccellono quelle del Pisanello raffiguranti Leonello D’Este e Sigismondo Pandolfo Malatesta e quella di Matteo Dei Pasti, gettata nel 1450 quando Sigismondo affidò il rifacimento de tempio Malatestiano a Leon Battista Alberti il cui progetto di facciata figura su un lato della medaglia. La Raccolta egiziana, costituita alla fine del Settecento con un primo nucleo di circa 30 pezzi raccolti dall’Accademia Etrusca, consta ora di oltre 400 oggetti, quasi tutti donati dal cortonese monsignor Guido Corbelli, dal 1891 al 1896 Delegato Apostolico per l’Egitto e l’Arabia. La raccolta occupa non solo per numero, ma anche per importanza e varietà dei pezzi, il primo posto fra le collezioni minori italiane del genere. In essa sono riuniti esemplari tutta la suppellettile archeologica egiziana: numerosi amuleti rappresentanti le vane divinità, la barca del Sole, il cuore, l’occhio di Horus ecc.; frammenti di bassorilievi provenienti da pareti di tombe e alcune stele sepolcrali; bronzetti riproducenti deità e animali. Molti anche i pezzi di epoca romana, fra i quali un buon gruppo di lucerne, importanti per la varietà della forma e della decorazione. Le mummie umane sono due, cinque quelle di animali; due sono i sarcofaghi interi in legno stuccato e dipinto.
Li sono ben rappresentati anche i papiri, che riproducono generalmente scene di carattere funerario e passi dei testi sacri. Cospicuo è il gruppo delle statue, o frammenti di esse, soprattutto statuette funerarie. Di quest’ultime le più numerose sono quelle in porcellana lucida di colore turchino o celeste chiaro, appartenenti alla XXI dinastia (circa 1000 avanti Cristo). Per non addentrarci nella elencazione di molti altri pezzi sempre importanti per la conoscenza . della civiltà egiziana, ricorderemo infine i balsamari, i coni funerari, simboli di pane, molte terrecotte di epoche varie e la numerosa serie di vasi diversi nella forma e nella dimensione, fra i quali i cosiddetti canopi, destinati a conservare i visceri dei defunti. La collezione archeologica e la collezione di arte medievale e moderna trovano un loro completamente nelle Raccolte delle gemme e delle monete. Nella prima si ammirano gemme e oreficerie etrusche e romane, fra cui un raris-simo esemplare di orecchino etrusco in oro; nella seconda, ricca di molte serie di monete, che vanno dall’epoca etrusca al secolo XIX, destano particolare interesse due serie di monete etrusche probabilmente cortonesi, con la rappresentazione della ruota. Sistemato nella cinquecentesca chiesa del Gesù, che consta di due chiese sovrapposte, e nei locali adiacenti, è sorto subito dopo la guerra per merito di un appassionato sacerdote, monsignor Giuseppe Franciolini, vescovo di Cortona e del già ricordato Ugo Procacci. Il suo patrimonio, veramente insigne per qualità e numero di opere, è costituito dall’ex Pinacoteca Signorelliana, da una collezione di sculture, dal famoso “Parato Passerini” e da un tesoretto. Nucleo principale della pinacoteca sono le opere del Beato Angelico e di Luca Signorelli. Il primo è presente con una soavissima “Annunciazione” e due predelle con “Fatti della vita di. San Domenico” e “Storie della Vergine”. Del Signorelli la sua città natale ha qui unito un buon numero di pitture, fra cui la grande drammatica “Deposizione” e la “Comunione degli Apostoli”. Notevoli inoltre una “Madonna” e due Crocefissi di Pietro Lorenzetti e una grande tela di G. M. Crespi, raffigurante “L’estasi di Santa Margherita”. Uno dei più preziosi cimeli del Museo Diocesano di Cortona è certamente il “Parato Passerini” in velluto e oro, fatto eseguire dal Cardinale S. Passerini in occasione della visita a Cortona del Papa Leone X nel 1515. Il parato, che occupa tre grandi vetrine, consta della pianeta, delle dalmatiche, del piviale, di un paliotto, di una ampia bandinella e di altri pezzi minori. Il valore di tali paramenti è dovuto, più che al materiale prezioso, alle figure e alle scene sacre di cui sono adornati e i cui disegni sono attribuiti a Raffaello e ad Andrea del Sarto. Della collezione delle sculture del Museo Diocesano di Cortona ricorderemo il grande sarcofago romano del II secolo dopo Cristo, scoperto nel territorio cortonese nel 1400, che tanta ammirazione, come afferma il Vasari, suscitò in Donatelle e in Brunelleschi. Ammirata è pure una grande Deposizione in terracotta colorata, della maniera di Benedetto da Maiano. Il tesoretto infine raccoglie oggetti preziosi vari, fra i quali il “Reliquario Vannucci”, elegante lavoro in bronzo, argento, oro, smalto, perle e pietre preziose, al quale danno pregio particolare tre bellissime statuette che lo sormontano. Un cenno particolare meritano anche i locali che tanto degnamente ospitano il Museo Diocesano di Cortona: la chiesa superiore col cinquecentesco soffitto ligneo a cassettoni di Michelangelo Seggi da Cortona e il fonte battesimale marmoreo di Ciuccio di Nuccio, pure cortonese; la chiesa inferiore, cui gli affreschi vasariani, le terrecotte dell’altare maianesco, gli stalli cinquecenteschi, danno un’atmosfera mistica e armoniosa.