Vacanze nell’arte di Volterra nota località Toscana.
Vacanze d’arte a Volterra. Volterra meta turistica, ideale per trascorrere le proprie vacanze all’insegna dell’arte.
Quando Luchino Visconti tra varie città dell’Italia centrale scelse Volterra per girarvi “Vaghe stelle dell’Orsa”, fu quasi certamente ispirato da quella sua atmosfera di solitudine, di mistero, vagamente da città morta.
Il film, con la sua cupa vicenda, i suoi toni bui, creava poi una Volterra ancora più tetra e in parte irreale. Un’altra pagina si aggiungeva così a tutta una tradizione storica e letteraria che vede l’antica città etrusca “di vento e di macigno” perennemente legata a qualcosa di occulto. Basta pensare al D’Annunzio delle Laudi (“Su l’etrusche tue mura, erma Volterra / fondate nella rupe, alle tue porte / senza stridore, io vidi genti morte / della cupa città ch’era sotterra”). Ma al di là delle suggestioni dell’Immaginifico, pure un grande e smagato poeta contemporaneo come Mario Luzi ha potuto scrivere: “La natura del luogo comporta idealmente il volo dei corvi e non per la presenza dì qualche corpo corrotto, ma per un senso più generale e profondo di morte. Senonché dire morte è già improprio: più che allo spegnimento si pensa qui a una trasformazione della vita e a un suo ritirarsi dalla superficie nel regno dei minerali, dei fossili. I calanchi aridi, le crete non del tutto sterili se qua e là il giallo oro del grano si stacca appena dal loro grigio bruciato, e più oltre i boschi fittissimi e neri si presentano come aspetti liminari di un mondo in realtà rientrato e protetto dalle viscere della terra”. È del tutto veritiero questo mito?
Per quanto tempo ancora durerà? In realtà Volterra è forse oggì alle soglie di una trasformazione che nei prossimi anni potrebbe rompere un cerchio di solitudine e di decadenza che dura da secoli, pur senza perdere la sua particolarissima atmosfera. Fino a ora la città di Volterra ha vissuto su un elemento tradizionale: l’industria dell’alabastro. La nuova dimensione che si prepara è quella turistica. Può parere perfino anacronistico che in una città così ricca sotto il profilo storico e archeologico, in una regione così “turistizzata” come la Toscana, questa dimensione debba ancora apparire avveniristica negli anni ’70. Pure è proprio così, ed è una necessità di trasformazione che dovrà per forza avere tempi brevi, giacché il tempo fino a oggi perduto è moltissimo, ed elementi di crisi minacciano quelle che fino a ora sono state considerate le classiche risorse della città. L’alabastro tradizionalmente reagisce con molta sensibilità alle difficoltà del mercato internazionale: un problema da sempre esistito, ma oggi più preoccupante per la frequenza delle crisi politico-militari in varie parti del mondo. Anche il fenomeno di fondo più positivo degli ultimi anni, e cioè il definitivo consolidamento del nuovo mercato americano, e il ricupero di mercati tradizionali, come Germania e Francia, viene volta a volta in parte compromesso da sia pur temporanee “chiusure”, come succede attualmente per quella di Hong Kong.