Per coloro che non hanno programmato una vacanza oppure si trovano in Toscana nella giornata di Ferragosto consigliamo lo storico Ristorante Cecco di Pescia nato nel 1906 e ricordato dalle maggiori guide di enogastronomia.
La Direzione del locale propone per il pranzo di Ferragosto un menù particolarissimo a Euro 30,00 per gli adulti ed a Euro 15,00 per i bambini.
Il Ristorante è situato nel centro storico di Pescia e dispone di tavoli anche nella suggestiva Piazza Mazzini. Ricordiamo inoltre che Pescia dista appena 3 kilometri dal Parco di Pinocchio di Collodi meta indiscussa di grandi e piccoli, al suo famoso Parco inneggiante al personaggio voluto da Carlo Lorenzini.
Ricordiamo inoltre che siamo vicinissimi allo zoo di Pistoia ed al Museo di Leonardo di Vinci, così come alle Ville Lucchesi e Lucca
Per maggiori informazioni
RISTORANTE CECCO
Pescia
Telefono 0572 477955
Internet site: http://www.ristorantececco.com
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Trascorrere le vacanze nel mare di Forte dei Marmi non rappresenta solo un modo per apprezzare le belle spiagge e godersi il sole dell’estate.
Chi è diretto in vacanza a Forte dei Marmi ha inoltre, infatti, la possibilità di essere ricevuti nel migliori dei modi e con le dovute accortezze sia da parte del personale dei numerosi hotel e alberghi, sparsi vicino al mare, che da parte della stessa gente, sempre pronta a ricevere con la loro proverbiale gentilezza che li caratterizza.
L’accoglienza dei turisti in villeggiatura a Forte dei Marmi è fatta sottovoce, una specie di “…si accomodi, di che cosa ha bisogno?”, come quando entrate da un vecchio conoscente. Il pubblico di questo angolo da Versilia, vuole essere trattato così.
Quindi sono nate tante attrezzatissime, confortevolissimi hotel, alberghi e pensioni, tutte annegate nel verde. Ecco un altro dei valori che al Forte dei Marmi si è riusciti a difendere e a incrementare: le piante, il verde, l’ombra.
La spiaggia di Forte dei Marmi è lunga sei chilometri e duecento metri, e d’estate per due volte al giorno viene pazientemente setacciata e ripulita di ogni impurità o corpo estraneo; la manutenzione continua anche d’inverno perché non si interrino i rifiuti che porta il mare durante le mareggiate.
Non è una spiaggia, è un tappeto prezioso. Il mare di Forte dei Marmi è pulito e trasparente come ormai è raro trovare lungo i nostri litorali, perché lo scarico di una fogna sarebbe considerato una disastrosa offesa al decoro di tutti. I prezzi praticati dagli hotel di Forte dei Marmi sono allineati con altre località balneari della Versilia anche di minor tono.
Un turista che si reca in vacanza a Forte dei Marmi, grazie ai pacchetti turistici: hotel a Forte del Marmi tutto compreso, può trovare degna ospitalità con un minimo di 70 €. al giorno ad un massimo di 120 €.
C’è anche da dire che questa speciale clientela di villeggianti non affolla Forte dei Marmi durante l’alta stagione. Molti turisti, comunque nei mesi di Luglio e Agosto si affidano alle vantaggiose offerte last minute vacanze a Forte dei Marmi. In molte pensioni di Forte dei Marmi si usa far trovare tre rose fresche sul tavolo della stanza, ogni giorno.
Ciò che interessa agli operatori degli alberghi a Forte dei Marmi è che sia mantenuta l’aria distaccata e nobile che esso ha nella tradizione e nella più recente attualità; è una “ricetta” fatta di tante piccole cose e per capirle tutte occorre passarci vario tempo. E anche un segreto.
La gente preferisce Forte dei Marmi perché qui ognuno assume una sua personalità, ognuno può sentirsi importante”. A Forte dei Marmi si sono rivelati i barman più celebri del panorama mondano nazionale, al Forte troverete ancora chi sa servire un cocktail come si deve. Questa località della Versilia si distingue inolre per aver conservato le vecchi tradizioni e i locali antichi come il locale più famoso di Forte dei Marni: La Capannina di Franceschi che non ha mai cambiato proprietario e anche il personale è quasi tutto lo stesso: questi fenomeni di durata, di solidità, di legame fra persone e cose fanno parte di quella misteriosa ricetta che ha portato più stranieri — mentre altrove è l’opposto — a Forte dei Marmi.
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Versilia: Camaiore, Pietrasanta, Forte dei Marmi, rappresentano tre comuni della Versilia che dal punto di vista turistico e balneare fanno tutt’uno con Viareggio. Nel settore del turismo, la Versilia, specie nell’ultimo decennio ha vissuto di un incremento di turisti stranieri provenienti in particolar modo dagli ex paesi dell’Europea dell’Est in via di sviluppo. Ciò nonostante il lievitare dei prezzi specie nel comune di Forte dei Marmi, un limite che può sballare di molto secondo le circostanze e i locali della Versilia. Per quanto concerne gli alberghi e gli hotel a 4 stelle in bassa stagione si spendono 60 €. a persona, in media stagione (maggio e settembre) 80 €. e in luglio e agosto 90 €. : si intende una camera doppia con bagno. Se poi si intende andare in vacanza a mare in Versilia, e prenotare oltre l’hotel, anche l’ombrellone e sdrai il prezzo che si andrà a spendere è aumentato di 25 €. al giorno a persona, mentre una camera singola costa in più 10 €., 15 €. 20 €. al giorno, a seconda del periodo stagionale. Per un inglese in partenza da Londra una permanenza di quindici giorni a Viareggio in un hotel a 4 stelle, viene a costare, compreso il viaggio in aereo, circa 1.800 €. Sono comunque infinite le combinazioni offerte vacanze estate in Versilia 2009. Con un migliaio di sterline per un viaggio vacanza in Versilia di otto giorni tutto compreso oppure 1.200 sterline per il viaggio in aereo per la Versilia e tredici notti in con le offerte hotel a Viareggio; 1.100 sterline se il viaggio per la Versilia viene fatto in treno. Naturalmente si tratta di combinazioni in gruppi turistici, un turista isolato che desidera andare in vacanza in Versilia verrebbe a spendere almeno quattro volte di più. Se è vero che gli stranieri che vanno in vacanza in Versilia, specie quelli dei paesi industrializzati dell’Est come la Russia, i loro giorni di permanenza sono diminuiti di poco , mentre vi è stato un chiaro incremento del turismo interno.
Tra le isole della Toscana, l’Isola di Montecristo è quella sicuramente più ambigua, più lontana, più romantica e suggestiva . Non esistono linee regolari per -raggiungerla, ma solo un peschereccio in affitto o, come al solito, il vostro yacht. Una ex motovedetta canadese attrezzata per il servizio passeggeri, di proprietà di una grande azienda di trasporti automobilistici, parte non di rado da Marina di Campo, all’Elba, quando fa il suo carico. Parte per l’Isola di Montecristo e spesso non riesce a sbarcare la gente per il mare grosso o per il guardiano che ha consegne severe. L’Isola di Montescristo rappresenta una delle principali tappe per le crociere alle isole dell’Arcipelago Toscano. Sull’Isola di Montecristo non vi è possibilità di soggiornarvi e né di campeggio, le autorità locali consento solo visite diurne all’isola, individuali o di piccoli gruppi familiari. Con ciò si intende salvaguardare soprattutto il patrimonio forestale e avifaunistico; per le visite individuali o di piccoli gruppi familiari – consentite per intera o mezza giornata – è sufficiente rivolgersi sul posto, nella zona di Cala Maestra, alle guardie giurate addette alla custodia dell’isola. Ecco, adesso sapete come fare se volete tentare un’escursione. L’Isola di Montecristo si trova a 29 miglia dall’Isola del Giglio e a 24 dall’Isola d’Elba; dista dal faro di Alistro, in Corsica, trentadue miglia. È dunque uno scoglio in mezzo al mare. Uno scoglio alto seicento metri e di una decina di chilometri quadrati. Culmina con il monte della Fortezza; dalla spiaggia non si vedono, ma ci sono, lassù, i ruderi di un fortilizio che i signori di Piombino fecero erigere contro le incursioni barbaresche. In epoca moderna fu riserva di caccia reale, e si deve a questa speciale destinazione se la conca di Cala Maestra è lussureggiante di vegetazione esotica. Ma è una manciata di verde assediato da granito duro e levigato. A sera, qualche volta, su un inaccessibile crinale, si vedono capre selvatiche immobili, scolpite.
L’Isola di Montecristo fa paura. Chiedetelo a un qualunque pescatore dell’Arcipelago e vi dirà che quello scoglio fa paura. Per il mare sciagurato che vi batte intorno nei giorni di vento e per l’inospitalità della sua costa. Vi sono calanche, ma con pareti inaccessibili, vi sono piccole insenature ma il mare è così profondo da rendere impossibile l’ancoraggio. All’alba, ogni spigolo di roccia ha un gabbiano gonfio di penne umide che ti guarda dall’alto con il becco ricurvo appena sguainato da sotto l’ala. A Cala Maestra, le sinuose planate dei gabbiani si intrecciano con i voli diretti delle coturnici che spesso, di pedina, arrivano fin sul moiette a curiosare. I pescatori hanno paura perché se vi sorprende il maltempo, Montecristo una mano per cavarvela non ve la da. Il gioco sta nel non farsi sorprendere. L’Isola di Montecristo d’estate offre l’appagante sensazione di sentirvi in un’isola vera, finalmente staccati dal resto delle cose, dove il silenzio è compatto come il granito e la burrasca esaltante come un primo giorno del mondo. Qui tutto è rude, vigoroso. Le cernie irraggiungibili nei grandi fondali, i conigli imprendibili nei radi cespugli. Adesso l’isola è coperta di piccole piante di ramerino in fiore che attecchiscono nelle venature della roccia. Arrivando in barca da sottovento si sente l’odore dell’Isola di Montecristo almeno da cinque miglia. Di notte l’odore di ramerino pungente, intensissimo, fa come da bussola, si può andare ad occhi chiusi. Sull’Isola di Montecristo c’è acqua a volontà e se ne può attingere a una fonte, sulla riva, anche senza permesso. Il permesso occorre per passare dalla zona demaniale a quella recintata. L’Isola di Montecristo è destinata a diventare una stazione turistica internazionale. Il primo problema da risolvere è il porto, perché senza uno scalo almeno relativamente sicuro, le uniche visite possibili sono nelle ore diurne e con un occhio al barometro. Con il porto, invece, tutto cambierebbe. La sosta sarebbe possibile per gli equipaggi dei numerosissimi yachts che ogni estate toccano Montecristo. E altri ne verrebbero da itinerari più lontani.
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L’Isola del Giglio ha collegamenti quotidiani e regolari con Porto Santo Stefano e a confronto di Giannutri può considerarsi una metropoli. Sono circa 2500 i suoi abitanti, divisi in tre agglomerati: il Porto, il Castello che poi è il vero e unico paese, e il Campese, una spiaggia che sta ricevendo in questi ultimissimi tempi un notevole impulso. Era nato come borgo di minatori perché c’è una miniera di pirite, e infatti le case più vecchie hanno nell’intonaco il luccichio di pagliuzze dorate e le pietre presero con gli anni il colore verde della polvere di pirite. Nell’Isola del Giglio nascono diversi alberghi, hotel, agriturismi che propongono a tutti i turisti provenienti dal continente pacchetti di offerte vacanze estate all’Isola del Giglio e le offerte dormire all’Isola del Giglio. Davvero interessanti rappresentano le offerte per le festività tradizionali, come i pacchetti offerte vacanze last minute per il ponte del 25 aprile all’Isola del Giglio, o altrimenti gli ottimi pacchetti offerte vacanze primo maggio all’Isola del Giglio, oppure i vantaggiosi pacchetti vacanze Pasqua all’Isola del Giglio. Una delle caratteristiche dell’Isola del Giglio è la comodità, qui c’è una bella e larga e lunga spiaggia di sabbia non proprio finissima, ma accogliente.
A Giglio Porto invece c’è soltanto il porto e al Castello soltanto il castello: nel senso che, chi non può disporre di un’imbarcazione per andarsi a cercare le calette sabbiose, Campese rappresenta il centro più facile per i bagni. E per questo avrà un notevole sviluppo. Un puntuale servizio di corriera lo collega con gli altri due centri. Le poche strade hanno buon fondo. L’Isola del Giglio ha una superficie di 21 chilometri quadrati e una lunghezza massima di otto chilometri e settecento: per grandezza e popolazione è la seconda dell’arcipelago. Interamente montuosa, culmina nel Poggio della Pagana, alto 498 metri; dal porto, per ascendere i 407 metri del Castello, ci sono sei chilometri, sgomitolati su passaggi difficili che il piccolo pullmann locale e i taxi in servizio estivo percorrono alla diavola. Sanno di doversela vedere soltanto con asini e pedoni. Campese, che è sul versante di ponente, dista da Giglio Porto otto chilometri e mezzo. L’isola del Giglio ha tre grossi problemi in avanzata via di soluzione: l’acqua, la vegetazione, le strade. Della prima abbiamo detto; i lavori per l’acquedotto sono discretamente avanti e comunque gli alberghi e gli esercizi pubblici, in estate, valendosi di serbatoi propri, sono in grado di non far soffrire i loro ospiti. Tentativi di rimboschimento sono in corso da anni, in alcuni punti con risultati importanti, altrove con qualche insuccesso, per colpa anche dei violenti venti di mare carichi di bruciante salmastro. La parte a coltura è soprattutto dedicata alla vite, per il resto appare cespugliosa, con ciuffi di pini selvatici che nonfanno molta ombra; arsa e aspra nei valloncelli che precipitano in mare dal versante orientale. Il giro completo in barca a motore porta via una mezza giornata ed è senza dubbio assai suggestivo, poiché si scopre molto di ciò che il limitato tracciato stradale tiene segreto al turista.. Calanche sabbiose, rientranze e golfi le cui acque serbano ancora molte soddisfazioni ai subacquei; qualche villa bianca e solitaria si è trovata il posto nelle pieghe della costa. Sulle punte del Fenaio e del Capei Rosso si levano due fari per la navigazione. La traversata da Porto Santo Stefano con la motonave della Navigazione Toscana (si chiama “Aegilium”, nome latino dell’isola), dura appena un’ora e cinque minuti, le rniglia di mare essendo soltanto dieci. Quando arriva il battello, specie nelle sere d’estate, tutti si riuniscono sul molo per osservare i nuovi venuti, pesare con gli occhi l’attrezzatura della troupe di pescatori subacquei, avvistare i rifornimenti che si sono mandati a prendere in continente, salutare le ragazze che non si conoscono.
Il Giglio, da isola casalinga, piano piano sta diventando un’isola in bichini e bossa nova. Al Porto c’è vita sino alle ore piccole, sono nate due boutique, i caffè hanno tavoli che si allungano fino al mare, tra le carcasse dei vecchi gozzi, e l’anno scorso durante il mese d’agosto quasi ogni sera ballavano e cantavano in piazza.
All’Isola del Giglio ci sono groppate di ginestre cariche d’oro, di questa stagione, e grossi, pesanti grilli che saltano da un cespo all’altro senza nemmeno un bimbo che li rincorra. L’impressione che si ha adesso, alla vigilia della “stagione”, è appunto di vita severa, di mancanza di gente, di lieve malinconia e di riservatezza. C’è ancora nell’animo di chi vi ha trascorso l’inverno, il timore dell’abbandono, del distacco dal mondo, della vita dura che si deve condurre da soli. In inverno, a volte, infuria il libeccio e la motonave non esce a tentare quelle dieci miglia di mare. Gli alberghi e le pensioni, i ristoranti dell’Isola del Giglio sono abbastanza attrezzati per dormire e gustare i piatti tipici dell’Isola del Giglio sono a Porto e a Campese; a Castello esistono soltanto due trattorie. Castello è rimasto preziosamente antico senza deturpazioni, senza graffi, senza dolori edilizi. Ha stradine sdrucciolevoli e in ombra perpetua, balconcini fioriti, archi e scalinate del più selvaggio e affascinante medioevo. Non solo, ma anche gli occhi lunghi e neri delle ragazze fanno pensare a scorrerie barbaresche, e gli zigomi, pronunciati e distanti fra loro.
L’Isola del Giglio è famosa anche per suo vino del posto l”ansonico” bianco e limpido, uno dei migliori vini da pesce in assoluto. Ma bisogna berlo sul posto perché a muoverlo si sciupa, tanto che l’esportazione è praticamente zero. Con uva nera fatta seccare al sole, sulla pianta, fanno qui una specie di aleatico sciropposo, potente come un maglio, dolcissimo. Lo vendono in bottiglioni da due litri. L’Isola del Giglio dispone di un discreto porticciolo che offre riparo alle imbarcazioni da diporto anche di discreta stazza, e, proprio per questo, trovare un posto libero alla banchina nella stagione alta rappresenta un problema. I fondali migliori dell’Isola del Giglio sono al molo di sinistra entrando, ma gli scafi modesti, che non peschino oltre il metro e venti, possono contare su un buon ormeggio anche al molo di dritta, frequentato da barche di pescatori. Chi sceglie il Giglio Porto come base per la sua vacanza di luglio e agosto, deve disporre almeno di una imbarcazione a remi, per andare a fare il bagno in acque pulite e tranquille, non infestate dai motoscafi. Per prendere il sole basta un metro quadrato di liberissimo scoglio o la stessa terrazza dell’albergo proprio a picco sull’acqua. II pesce non è sempre abbondante, perché la cattura è affidata a pochissime barche locali. Il servizio, specie negli alberghi, è piuttosto buono, se si escludono le giornate di punta intorno al quindici agosto.
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L’Isola di Giannutri è la più piccola isola dell’arcipelago toscano, superiore solo alle Formiche di Grosseto che non sono nemmeno isole ma scogli, e sorgono più a nord, a sette od otto miglia dalla foce dell’Ombrone. Per visitare l’Isola di Giannutri, basta davvero poco tempo con la sua superficie di 2,62 chilometri quadrati. La più lunga passeggiata che potrete fare a Giannutri percorrendola tutta da nord a sud, non supera i due chilometri e mezzo; la maggiore larghezza, da ovest a est, è di 900 metri: ha al centro un poggio di 88 metri di altezza. Per bere bisogna contare molto sull’acqua piovana e sulle bottiglie di minerale d’estate. Ma non è accaduto mai che siano venute meno le riserve. L’Isola di Giannutri dista dodici miglia (circa 21 chilometri) da Porto Ercole, sull’Argentario, che rappresenta anche la base di partenza più facile per l’escursione; ha forma di tenaglia con le mandibole rivolte a est, verso il continente. È un pezzo di terra in mezzo al mare, ma è un pezzo di terra privato. Dipende amministrativamente dal comune del Giglio, che nel 1930 realizzò forse il peggiore affare della sua storia dandola in enfiteusi perpetua al principe Ruffo Scaletta di Roma, che a sua volta l’ha affittata a privati, interessati all’Isola di Giannutri per i più vari motivi.
In precedenza – dal 1882 al 1922 – vi aveva dimorato il capitano Gualtiero Adami, che con assidua fatica ne mise a cultura una parte. In seguito si sono succedute molte iniziative ma senza apprezzabili risultati. Fra le ragioni che possono spingere ad attraversare il braccio di mare per metter piede all’Isola di Giannutri, vi è la villa romana del primo secolo. La villa apparteneva alla famiglia dei Domizi Enobarbi, e mantiene vivo un suo grande decoro, un’eleganza e una civiltà che commuovono. Vi sono vialetti lastricati in minutissimo mosaico, terme e granai sotterranei, un mosaico di delfini neri, il mosaico di un labirinto. E su punta Scaletta, stampate contro il ciclo e contro il mare, tre colonne perfette, con capitelli delicatissimi, il vestibolo, un’imponente gradinata per accedervi. Per raggiungere l’Isola di Giannutri non vi sono servizi regolari. La maniera più ovvia è di andarci col proprio yacht qualora se ne possegga uno. Altrimenti si può affittare un gozzo a motore a Porto Ercole, capace abbastanza per trasportare una comitiva; vi costerà venticinquemila lire al giorno. Barche più piccole non prendetele, perché le dodici miglia di mare sono spesso turbolente. C’è anche la possibilità, da Porto Ercole come da Porto Santo Stefano, di noleggiare un peschereccio per una giornata, vi costerà da cinquanta a centomila lire, ma naturalmente potranno prendervi posto una trentina di persone. Semmai, prima di pattuire il viaggio informatevi se la barca è autorizzata al trasporto di persone, molti tirano a campare e compiono questi viaggi di frodo. Le autorità portuali , tuttavia, sono però particolarmente vigili. Adesso una breve parentesi dedicata a chi ha un battello proprio, e a Giannutri arriva in veste di “comandante”. Per l’approdo si può scegliere fra Cala Maestra e Cala dello Spalmatolo, che assomiglia a un piccolo fiordo. La Cala Maestra è aperta ai venti e al mare del quarto quadrante, cioè maestrale e ponente e fondali possibili per l’ancoraggio si trovano solo accettando di avvicinarsi molto alla spiaggetta. Nel disporsi all’ormeggio, occorre anche preoccuparsi di non infrangere una recente disposizione provocata dal Centro sperimentale di archeologia sottomarina, secondo la quale è fatto divieto di sosta in un raggio di duecento metri da punta Scaletta. La ragione è che hanno trovato il relitto di una nave romana, e la limitazione intende impedire i furti subacquei dei cacciatori di souvenirs. Punta Scaletta è assai prossima alla Cala Maestra, quindi non protestate se qualcuno, l’estate prossima, vi verrà a dire che vige ancora il divieto di ormeggio. Riprenderete il mare e tranquillamente aggirerete l’ostacolo e l’isola, affacciandovi al lato est, che è fatto a mezzaluna. Muovendovi da Cala Maestra e procedendo per dritta, avrete trovato Punta Secca e dopo, la scogliera che cadeva a tratti dolcemente in mare, si sarà fatta più aspra.
Superata Cala dello Scoglio, una rientranza inospitale e con macigni carichi di gabbiani, sfiorerete punta San Francesco, per entrare nel golfo degli Spalmato!. Dirigerete ancora sulla dritta sino in fondo: vedrete una spiaggetta sassosa, con il rudere di una fornace. Vi sono buoni fondali fino a una ventina di metri da terra. Si può stare su un’ancora e dare una “cima” a terra per un ormeggio sicuro. È difficile che vi sia risacca là in fondo, di solito il “fiordo” ha le acque calme di un lago, perché è orientato verso est. Può dar noia lo scirocco, ma si è riparati dal libeccio e meglio dal ponente e dalle maestralate che nelle tarde mattinate e nei primi meriggi estivi battono questo tratto di mare con viva baldanza.
Se siete in orario adatto, e la barca lo consente, è consigliabile passare la notte all’ormeggio. È un’esperienza ineguagliabile di pace e di serenità. Se avete una rete pescate pure, nel golfo: si prende sempre qualcosa per il fritto del mezzodì.
Continuando a costeggiare ancora e dopo aver lasciato il sicuro ormeggio degli Spalmatoi, si incontra Cala dello Schiavo, quindi Cala Volodinotte e infine punta del Calettino, dove è proibita la sosta di qualsiasi natante per le stesse “ragioni archeologiche” valide per Punta Scaletta. Ancora un pò avanti e siete ai Grottoni, la parte sud dell’isola, alta e frastagliata: l’edificio del faro è incombente.
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Il 13 dicembre 2008 è prevista la gara inaugurale con la prova di Fis Junior, prova che si terrà presso lo Stadio di Slalom.
Il 23 febbraio 2009 è prevista invece il Miniabetonissimo, mentre per l’8 marzo è in programma il Trofeo Fratini ed infine dal 23 marzo 2009 fino al 29 marzo 2009 il consueto ritrovo Pinocchio sugli sci.
Offerte ponte 1 novembre in Toscana
Presso hotel Michelangelo pacchetto soggiorno con centro benessere.
L’Hotel Michelangelo di Montecatini Terme, propone per i propri ospiti una offerta last minute ponte 1 novembre in Toscana per chi desidera passare una vacanza di relax e di comfort.
Oltre al semplice soggiorno in hotel, sono previsti pacchetti soggiorno + centro benessere dedicati alle donne e pacchetti soggiorno + beauty farm dedicati agli uomini.
L’offerta pacchetto ponte 1 novembre in centro benessere prevede il soggiorno con pernottamento e prima colazione per due giorni con arrivo il venerdi e la partenza la domenica.
Maggiori informazioni: http://www.hotelmichelangelo.org/ponte-1-novembre.php
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Ponte 8 dicembre in Toscana
Le prime offerte per il ponte 8 dicembre già troneggiano sui vari siti e portali web, interagendo con il visitatore che preme nel trovarne una propriamente definita alle sue tasche e tendenze, per un soggiorno indimenticabile in una delle località più belle d’Italia.
La Toscana si profila invitante ed accogliente, vantando una cernita di promozioni inerenti alle località più disparate. Pernottamenti accoglienti e rilassanti si avvicendano presso il bed and breakfast Cecco, che d’altronde offre un ricco menu nelle sale dell’omonimo ristorante sorgente nelle vicinanze, per soli 25€ a notte! Da Pescia è possibile scostarsi a Montecatini, dove il Michelangelo Hotel vanta pacchetti soggiorno- trattamenti termali a partire da 50€!
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Per una pausa di gran lusso, dolcemente accoccolati dentro il piacere più sublime e viziosamente serviti secondo un impeccabile savoir-faire, la scelta più giusta da optare per questo settembre 2008 è senz’altro orientarsi presso uno dei numerosi centri benessere che sempre più affollano le nostre regioni italiane e che propongono offerte last minute in centro benessere sempre più interessanti.
Sia che si tratti di una settimana, sia che si preferisca un piccolo ma intenso week-end, la parola d’ordine è relax e bellezza, cura del fisico e dello spirito.
Sebbene il boom della beauty farm sia esploso da poco, sempre più clienti tornano soddisfatti e realmente distesi e riposati, poiché ogni struttura sa come trattare il proprio ospite e capta subito quali sono le sue più nascoste ed intime esigenze: si parte dai fanghi e dai bagni termali per proseguire con massaggi olistici e sedute di bellezza, sino a terminare con trattamenti orientali e new age possibilmente di stampo esotico, magari orientale. Ci sono poi i percorsi aerobici per i più sportivi e addirittura sale di meditazione per chi ambisce ad un ritrovo assoluto con il più profondo Io.
Questo e molto altro è offerto dall’esclusivo hotel di Montecatini Terme Michelangelo beauty & Spa che propone una offerta last minute centro benessere in Toscana a partire dal 18 settembre fino al 30 settembre.
Queste le offerte benessere e relax:
Solo soggiorno in Bed & Breakfast a soli € 40 a notte per persona
Soggiorno in B&B con massaggio aromaterapeutico di 60 minuti a soli € 100 a notte
Soggiorno in Hotel mezza pensione con massaggio aromaterapeutico a soli € 120 a notte.
Per maggiori informazioni: www.hotelmichelangelo.org
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