Maggio 9th, 2009 by admin

 Partendo dall’Isola di Montecristo in barca a vela si naviga verso il mare dell’isola del Giglio, all’altezza della Punta del Fenaio.

Sotto la costa nord orientale dell’isola del Giglio si trova calma di mare; da qui si scende lentamente fino alla Cala dell’Arenella, dove si ancora la barca a vela per una bella nuotata nel mare dell’Isola di Giglio a scrutare il fondale ricchissimo di colori, contrastanti con la severità delle pendici dell’isola, grigie e brulle, macchiate di cespugli bassi.

Fedeli alla ricerca della solitudine, si può restare all’ancora in questa baia silenziosa, apparentemente isolata dal mondo. Nel tardo pomeriggio, altra sosta in barca a vela in una cala della costa occidentale dell’Isola del Giglio, dopo aver passato Giglio Porto; quindi ritorno a nord, per l’ancoraggio della barca a vela, sbarcando una seconda volta per intraprendere una avventurosa esplorazione dell’Isola del Giglio.

L’Isola del Giglio è grande (misura 21 chilometri quadrati di superficie). Non è facile percorrere l’Isola del Giglio, perché montuosa e scoscesa : il Poggio della Pagana arriva a 498 metri di altezza, ma tutta l’Isola del Giglio è fatta di colline sui 200 metri. Da Giglio Castello, sede del comune, si prosegue fino al caratteristico abitato, quasi immutato attraverso i secoli : un vicolo strettissimo fa da spina dorsale all’abitato, avendo da una parte e dall’altra una selva di archivolti, di passaggi, di balconcini, di scalette, di viuzze spesso scavate nel granito.

Le case, circondate dalle mura, sembrano sostenersi a vicenda, basse e grigie, misteriose come un monumento che racchiuda avanzi vivi di età passate. Gli abitanti dell’Isola del Giglio sono più di duemila. All’Isola del Giglio non si può rinunciare alla spiaggia di Campese, ai Faraglioni, per mangiare nei ristoranti di Giglio Porto, rinomati per il buon pesce e per il vino. Il giro in barca a vela dell’Isola del Giglio termina con lo sbarco a Porto Stefano.

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Maggio 8th, 2009 by admin

Partendo nel primo mattino con la barca a vela dall’Isola di Montecristo, detta dai Romani l’isola di Giove, nascondiglio di pirati e di avventurieri, annunciata dalla vetta del Monte della Fortezza (m 645).

Nel tardi pomeriggio si arriva con la barca a vela al traverso di Punta del Diavolo: la costa è inaccessibile, un seguito di rocce, di massi di granito, di pareti lisce e segnate da fessure trasversali, in cui si annidano agavi, cespugli grigi e azzurri, isolati ciuffi di oleandri.

Il silenzio del mare dell’Isola di Montecristo è assoluto. Il mare che circonda l’Isola di Montecristo è di colore smeraldo, con macchie di blu e di verde.

Con la barca a vela rasentando con prudenza la scogliera dell’Isola di Montecristo si osserva il fondo, dai colori sorprendenti: verdi tenui, rocce azzurre con sfumature gialle e arancio, fiori purpurei, con sciami di piccoli pesci argentei e verdi.

Sempre a moto lento si arriva alla Cala del Santo: dando fondo all’ancora si sbarca sulle rocce col battello di gomma, inerpicandoci fino all’arco di pietra che porta alla Grotta di San Mamiliano, vescovo di Palermo, rifugiatosi a Montecristo per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali nel quarto secolo. Ritorniamo a bordo del motoscafo e proseguiamo per la Cala Maestra, unico approdo dell’isola di Montecristo, sempre sulla costa occidentale : una profonda insenatura, con nel fondo una quinta di pini marittimi, fitti e scuri.

Nel mare dell’Isola di Montecristo particolarmente limpido è facile incontrare barche da pesca, di apparente origine siciliana, e battelli da diporto e yachts candidi ed eleganti. Proseguendo il viaggio in barca a vela si riprende la navigazione in direzione del mare dell’Isola del Giglio.

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Maggio 8th, 2009 by admin

 Partendo in barca a vela dall’Isola di Pianosa si raggiunge l’Isola di Montecristo , posta a 18 chilometri di mare a sud-ovest dell’Isola d’Elba.

L’isola di Pianosa mantiene l’impegno del suo nome : uno scoglio lungo sei chilometri, piatto, non raggiungendo i trenta metri di altezza.

Osservando dalla barca a vela l’Isola di Pianosa si osserva come essa sia completamente diversa dalle altre isole dell’arcipelago nella conformazione, simile nei colori dovuti alle macchie di vegetazione che si confondono con le rocce.

Tra i sassi tondeggianti spuntano il cactus, l’agave, il mirto. Nelle parti più riparate prosperano la vite e l’ulivo. Nell’Isola di Pianosa il battello della linea turistica si ferma di rado e i suoi passeggeri osservano Pianosa da bordo.

Ricorrendo al solito sistema delle conversazioni con pescatori e barcaioli si apprende che a Pianosa la vita costa pochissimo. Mangiare nell’Isola di Pianosa a poco prezzo si può bastano poco più di 10 € per gustare i piatti tipici di pesce.

La vita a Pianosa scorre davvero tranquilla ideale per chi ama lo snobord e per i sub che sempre di più numerosi amano pescare nel meraviglioso mare azzurro dell’Isola d’Elba. Navigando a velocità ridotta si arriva nel tardo pomeriggio in barca a vela all’isola di Montecristo, l’Isola di Giove secondo i Romani.


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Maggio 8th, 2009 by admin

 E’ il desiderio di molti fare un giro in barca a vela nell’Arcipelago della Toscana.

Si parte in barca a vela dall’Isola di Capraia per approdare all’Isola d’Elba, nel pomeriggio.

Navigando a velocità lenta a bordo della barca a vela nei mari delle toscana, nel tardo pomeriggio, dopo alcune soste, si entra nel maree dell’Isola d’Elba.

Piegando a ponente dell’Isola d’Elba, si va diretti a Punta del Nasuto: questa costa dell’Isola d’Elba è ospitale, con numerose insenature, le pendici delle colline sono macchiate di verde intenso, si vedono fitti e ordinati vigneti, con case bianche dal tetto rosso.

Passando a 300 metri dal lungomare di Marciana Marina, si entra nel Golfo di Procchio con montagne e colline azzurre e verdi ; successivamente si ancora la barca a vela nel Golfo della Biodola. Sembra un autentico paradiso per vacanze : un arco di sabbia, guardato da promontori bassi e rocciosi, coperti di pini. In riva al mare un campeggio.

Dietro la spiaggia, macchie di pini a ombrello, vigneti, poche casette bianche nascoste fra la vegetazione. Quarto giorno. Dopo aver passato la notte alla fonda nel Golfo della Biodola, dormendo ottimamente a bordo della barca a vela, si costeggia la parte settentrionale dell’Isola d’Elba: Golfo di Viticcio, Capo d’Enfola con sosta alle tonnare, infine Portoferraio, con i suoi tetti rossi e le sue acque azzurre.

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Maggio 6th, 2009 by admin

Primo giorno della mini crociera per un gita in barca a vela nelle isole della Toscana: la partenza per la mini crociera nelle isole della Toscana inizia dal porto di Piombino diretti all’isola Urgon di Plinio, isola modesta per dimensioni. Ed è per questo motivo che per visitare l’Isola Urgon di Plino occorre pochissimo tempo. Dell’Isola Urgon di Plinio resterete attratti per la pescosità delle sue acque. Lunga poco più di due chilometri, larga uno e mezzo, ha aspetto selvaggio, a tratti ingentilito da macchie verdi : pini, qualche cipresso, ciuffi di ulivi. Larghe terrazze coltivate si affacciano sulla Cala dello Scalo e sulla costa meridionale della Toscana, dove ci si può ancorare per dare respiro al motore, tuffandosi nel mare blu intenso dell’Arcipelago toscano. Nell’Isola Urgon di Plinio non si può sbarcare senza permesso dell’Autorità Giudiziaria. Non ci sono hotel o alberghi all’Isola Urgon di Plinio, ma una sola trattoria. La sera intorno alle 18 si riparte per l’Isola di Capraia : con una sosta per travaso del carburante. Alle 20 si giunge a sotto Monte Capo dopo si può avvistare la Fortezza Giorgio, che domina l’abitato dell’Isola di Capraia, disteso su di un terrazzo naturale. Per ulteriori consigli sulle tappe del visita in barca a vela nelle isole della Toscana, consultare all’interno del sito.

 


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Maggio 3rd, 2009 by admin

 Isola di Capraia: Offerte barca a vela

 Giunti in viaggio con la barca a vela allIsola di Capraia, intorno alle 20:00, si gira attorno alla Punta Poppa alla Nave e si entra nella rada, su cui incombono pareti rocciose suggestivamente colorate di viola. I precipizi e le pietraie di costa questa costa toscana sono paurosi; anche le vallette che scendono verso questa parte dell’isola di Capraia, i “vadi” in cui soffia il vento di libeccio mettendo in pericolo i battelli ancorati nel porto di Capraia, hanno aspetto duro, e pur affascinante. Si avverte, al primo contatto con l’Isola di Capraia, la suggestione della storia dell’Isola di Capraia travagliata dai saraceni, genovesi, pisani, ancora genovesi. E poi le lotte degli abitanti dell’Isola di Capraia con i francesi, la conquista di Nelson, il dominio di Napoleone. Tanti erano quelli che venivano mandati in esiliati e come prigionieri all’Isola di Capraia, poi il Regno d’Italia vi stabilì una colonia penale agricola. Oggi il turismo all’Isola di Capraia si affaccia timidamente: i pescatori subacquei e gli amanti del turismo in barca a vela attirati dal mare dell’Isola di Capraia, particolarmente limpido e profondo, ricco di pesce. Caratteristiche sono le grotte dell’Isola di Capraia dove si rifugia la foca del Tirreno, il vitello marino. Nell’Isola di Capraia ci sono due hotel particolarmente caratteristici che nel periodo estivo promuovono vantaggiose offerte vacanze all’Isola di Capraia, mentre nel porto alcune aziende lanciano pacchetti per offerte viaggi in barca a vela nell’Isola di Capraia e altre a offerte per noleggio barca a vela nell’Isola di Capraia. L’Isola si distingue inoltre per il suoi piatti grazie ad alcuni ristoranti dove si trova ottimo pesce, cucinato alla livornese e alla genovese. L’attrezzatura dell’Isola di Capraia è ancora primitiva, ma i turisti cercano in queste isole appunto la sincerità e semplicità perdute da altre isole più celebri e frequentate della Toscana dove molte volte è possibile incontrare di passaggio sulle coste occidentali yachts a motore e bellissimi “ketch” battente bandiera italiana, tutto invelato per sfruttare la leggera brezza da sud-ovest.

Visitare l’Isola di Capraia non richiede molto tempo: attrazione maggiore è la Fortezza di San Giorgio, costruita dai genovesi al principio del ‘400 per difesa contro i pirati e i saraceni. Il paesaggio è dominato dalle rocce vulcaniche, che arrivano ai 447 metri del Monte Castello, e da una catena di elevazioni, più dolci verso oriente; a tratti la lava vulcanica emerge dalle macchie grige e verdi di mirti, di eriche, di lentischi e di corbezzoli, che prevalgono sulle pendici meno aride, coprendole di un manto alto poco più di un metro, in cui si annida il coniglio selvatico. Qualche vigneto, qualche campo di grano sotto ciuffi di pini scuri. L’abitato- è raccolto sotto il Castello; sui vicoli stretti e ripidi, lastricati di lava, si affacciano le povere ma linde case dei capraiesi, avvezzi a una lotta secolare con la mancanza di terra e di acqua, con la forza del mare e del vento, perciò tenaci, duri, amanti dell’Isola di Capraia come tutti i popoli del Mediterraneo insediati nelle terre aspre e avare.


 
Isola d’Elba: Offerte barca a vela
Proseguendo il giro dell’Arcipelago della Toscana in barca a vela si lascia l’Isola di Capraia per approdare all’Isola d’Elba, nel pomeriggio del terzo giorno . Navigando a velocità lenta a bordo della barca a vela nei mari delle toscana, alle 18, dopo alcune soste per travaso di carburante, si entra nel maree dell’Isola d’Elba, avendo sulla prua il Capo d’Enfola, celebre per le sue tonnare. Piegando a ponente dell’Isola d’Elba, si è diretti a Punta del Nasuto: questa costa dell’Isola d’Elba è ospitale, con numerose insenature, le pendici delle colline sono macchiate di verde intenso, si vedono fitti e ordinati vigneti, con case bianche dal tetto rosso. Passando a 300 metri dal lungomare di Marciana Marina, si entra nel Golfo di Procchio, che ha per quinte montagne e colline azzurre e verdi, per scenario una piana coltivata; successivamente si ancora la barca a vela nel Golfo della Biodola. Sembra un autentico paradiso per vacanze : un arco di sabbia, guardato da promontori bassi e rocciosi, coperti di pini. In riva al mare un campeggio. Dietro la spiaggia, macchie di pini a ombrello, vigneti, poche casette bianche nascoste fra la vegetazione. Quarto giorno. Dopo aver passato la notte alla fonda nel Golfo della Biodola, dormendo ottimamente a bordo della barca a vela, si costeggia la parte settentrionale dell’Isola d’Elba: Golfo di Viticcio, Capo d’Enfola con sosta alle tonnare, infine Portoferraio, con i suoi tetti rossi e le sue acque azzurre. Dopo un’ora abbondante di sosta si riprende la navigazione costiera con equipaggio sulla barca a vela di di tre persone. Capo della Vita, Cavo con la sua punta tonda e bassa, il porticciuolo dalla riva sassosa con barche da pesca in secco. Si scende poi a Rio Marina e, dopo una sosta all’isolotto d’Ortano, si arriva in serata a Porto Azzurro : a destra la triste mole del penitenziario, antico forte spagnolo. Le acque sono davvero azzurre, l’insenatura è lunga e stretta come un piccolo fiordo; alle spalle, inquadrato da vigneti, il paese di Capoliveri, che si affaccia su due mari, dominato dal Monte Calamità. I turisti a Capoliveri sono numerosi, ci sono molto hotel a 4 stelle a Capoliveri, ristoranti ottimi, hanno aperto anche un night club a Capoliveri, perfino una “boutique”. Sulle spiagge di Capoliveri e sulle colline le macchie gialle e rosse dei campeggi, campeggi che all’Isola d’Elba sono frequentati soprattutto da stranieri (i campeggi dell’Isola d’Elba accolgono un numero di ospiti molto superiore a quello degli alberghi).

Il tempo favorevole consente una navigazione notturna con la barca a vela. Dopo un pranzo si scivola con la barca a vela verso Punta Nera e Capo Caldo, scendendo a sud, si gira attorno alla Punta della Calamità e, facendo attenzione agli scogli e alle isolette, si punta sul Capo della Stella, per passare la notte nel profondo Golfo della Lacona. L’assillo del tempo è la più grave condanna dell’uomo contemporaneo. Guasta anche la serenità di una vacanza sul mare nelle isole della Toscana favorite dalle ottime condizioni meteorologiche, di solito temute per le loro sorprese capaci di far naufragare miseramente ogni programma. La mini crociera dell’Arcipelago toscano in barca vela, richiederebbe almeno due settimane per essere goduto appieno; invece siamo tutti oppressi dalla necessità di un sollecito ritorno, per impegni di lavoro. Eccoci in navigazione per Pianosa, 18 chilometri a sud-ovest dell’Isola d’Elba.


 
Isola di Pianosa: Offerte barca a vela

L’isola di Pianosa mantiene l’impegno del suo nome. In particolare l’Isola di Pianosa rappresenta uno scoglio lungo sei chilometri, piatto, non raggiungendo i trenta metri di altezza. L’Isola di Pianosa è completamente diversa dalle altre isole dell’arcipelago nella conformazione, simile nei colori dovuti alle macchie di vegetazione che si confondono con le rocce. Tra i sassi tondeggianti spuntano il cactus, l’agave, il mirto. Nelle parti più riparate dell’Isola di Piano prosperano la vite e l’ulivo. Bisogna accontentarsi di vedere tutto da lontano: anche all’Isola di Pianosa c’è una colonia penale e i detenuti lavorano come agricoltori, con una certa libertà. Sono tanti sull’Isola di Pianosa, circa 800; sbarcare è molto difficile; il battello della linea turistica si ferma in rada e i suoi passeggeri osservano l’Isola di Pianosa da bordo. Ricorrendo al solito sistema delle conversazioni con pescatori e barcaioli si apprende che sull’Isola di Pianosa la vita costa pochissimo.

Navigando a velocità ridotta si arriva nel tardo pomeriggio all’Isola di Montecristo, l’Isola di Giove secondo i Romani, nascondiglio di pirati e di avventurieri, annunciata dalla vetta del Monte della Fortezza (m 645). Alle 18,30 si giunge al traverso di Punta del Diavolo: la costa è inaccessibile, un seguito di rocce, di massi di granito, di pareti lisce e segnate da fessure trasversali, in cui si annidano agavi, cespugli grigi e azzurri, isolati ciuffi di oleandri. Il silenzio è assoluto . La barca a vela lascia una scia luminosa nel mare intensamente azzurro, macchiato di blu e di verde smeraldo: rasentando con prudenza la scogliera si osserva il fondale del mare dell’Isola di Montecristo, dai colori sorprendenti: verdi tenui, rocce azzurre con sfumature gialle e arancio, fiori purpurei, con sciami di piccoli pesci argentei e verdi. Sempre lentamente si arriva con la barca a vela alla Cala del Santo: si da fondo all’ancora e si sbarca sulle rocce col battello di gomma, inerpicandosi fino all’arco di pietra che porta alla Grotta di San Mamiliano, vescovo dì Palermo, rifugiatosi a Montecristo per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali nel quarto secolo. Ritornando a bordo della barca a vela e proseguendo per la Cala Maestra, unico approdo dell’isola di Montecristo, sempre sulla costa occidentale : una profonda insenatura, con nel fondo una quinta di pini marittimi, fitti e scuri. La mattina dopo si passa la notte nella barca a vela all’ancora , tranquilli perché il mare dell’Isola di Montecristo è calmissimo e non c’è segno di correnti. Sesto giorno di crociera in barca vela all’Isola del Giglio. Alcune avversità, dopo giorni favorevoli e tranquilli : mi cadono in mare gli occhiali (perduti) poi rovesciamo alcuni litri di miscela sul fondo della barca, per un movimento maldestro. Il tempo mette il broncio, vapori grigi stagnano sull’acqua, il mare si gonfia facendo temere vento da scirocco. In queste circostanze la tranquillità della navigazione è assicurata dalla barca a vela, se si tratta di uno yacht ausiliario (vela e motore), oppure dalla potenza del motore, se si tratta di un motoscafo da crociera. Non conviene avventurarsi in navigazioni con la barca a vela di un certo impegno, con distanze di 30 o 40 miglia dal prossimo riparo, in mare aperto, se non si dispone di una barca a vela capace di tener bene il mare a vela oppure di lottare validamente col motore, avendo un buon margine di potenza e guadagnando il rifugio nel minor tempo. Nel tardo pomeriggio, altra sosta in una cala della costa occidentale, dopo aver passato Giglio Porto; quindi ritorno a nord, dove si ancora saldamente la barca a vela, sbarcando una seconda volta per intraprendere una avventurosa esplorazione dell’isola.

Gli abitanti dell’Isola del Giglio sono più di duemila. Si riprende la discesa verso il mare, saltando fra macchie d’erica e di lentisco, scivolando fra i massi di granito arrotondati dai millenni. E’ necessario rinunciare alla spiaggia di Campese, ai Faraglioni, a un pranzo nelle trattorie di Giglio Porto, rinomate per il buon pesce e per il vino. Valga l’esperienza per dimostrare agli appassionati del turismo della barca a vela che una crociera del genere non è difficile, se favorita dal bel tempo, ma deve essere compiuta avendo almeno 10 giorni a disposizione. Qualche suggerimento: osservare sempre il vento, le correnti, il ciclo, interrogando i pescatori, e tenersi vicini a un rifugio per la notte. Il giro delle isole della toscana a vela si compie in pochissimi giorni, senza incidenti di rilievo. Ma una crociera all’Arcipelago toscano non è una passeggiata: basta un giorno di pioggia o di ciclo fortemente nuvoloso per impedire l’osservazione diretta. In tal caso si deve essere in grado di usare la bussola e di tracciare con buona approssimazione una rotta. Nelle isole minori della toscana si trova scarso appoggio, in alcune non si può sbarcare con la barca a vela. Ancora : contenere il numero dei partecipanti : per una barca a vela da crociera ed approfittare delle numerose offerte vacanze nei mari della toscana in barca a vela, offerte crociere isole toscana in barca a vela, oppure anche dell’offerta noleggio barca a vela in toscana.

Un giro in barca a vela nell’Arcipelago toscano è invito a ritornare in queste isole affascinanti per semplicità e distacco dal mondo. Nell’Arcipelago toscano non si cercano bellezze smaltate, da mari del Sud: siamo nel Mediterraneo, le isole sono fatte di roccia, sono ammantate di vegetazione aspra, l’acqua è scarsa, ma questa è la loro bellezza; e il mondo è lontanissimo, si ritrova la pace e la serenità che credevamo perduta.

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