Offerte last minute capodanno 2010 a Pisa
Per un veglione 2009-2010 con i fiocchi ai piedi della Torre di Pisa, uno dei simboli più noti in tutto il mondo, in una cornice della Toscana, territori dove la natura regna sovrana.
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San Miniato arte e tartufo bianco
La città di San Miniato è notoriamente conosciuta non soltanto per la sua cultura e arte, ma anche per il suo pregiato e gustosissimo tartufo bianco.
Vacanze a Volterra
Cenni sulla vita a Volterra, borgo medioevale della toscana turisticamente apprezzata non solo dagli italiani ma da tutti i turisti che sempre più numerosi scelgono di trascorrere le proprie vacanze a Volterra.
Vacanze nell’arte di Volterra nota località Toscana.
Vacanze d’arte a Volterra. Volterra meta turistica, ideale per trascorrere le proprie vacanze all’insegna dell’arte.
Vacanze a Pisa per tutti . E’ questo lo slogan che lanciano gli hotel a 4 stelle di Pisa per questa estate 2009.
Nella città Pisa sono infatti tanti gli hotel che tengono molto alta la bandiera dell’ospitalità pisana. Adesso gli hotel di Pisa rispetto a qualche anno fa si rifanno look curando in particolare la parte accessoria. Ragioni di concorrenza spinge gli hotel a Pisa a personalizzare le proprie attività e servizi interni per accaparrarsi la propria fetta di turisti che numerosi affollano le strade di Pisa.
Ecco perchè avremo hotel con centri benessere, hotel con piscina, hotel con centro massaggi, hotel con area locali relax e e hotel dotati di campi da golf. Che gli hotel di Pisa siano sempre affollati lo si nota dai tanti turisti che percorrono su e giù piazza dei Miracoli, molti di essi sono gruppi turistici organizzati, solo una parte se ne va dopo una notte e a mezzogiorno . Le cifre dei turisti stranieri sono confortanti, ma non si può nascondere che un piccolo calo degli stranieri c’è stato, perché a Pisa si riflette la situazione nazionale e se le cifre tornano, vuol dire che dentro ci sono anche gli studenti e i professori che sono a Pisa per l’Università.
I prezzi degli hotel sono rimasti ancora buoni, una camera matrimoniale con bagno, proprio in un hotel a 4 stella costa a Pisa , costa 50 €. per notte. Se si ha intenzione di partire all’improvviso ecco per tutti le meravigliose offerte last minute vacanze a Pisa per risparmiare circa il 50% del costo di una vacanza a Pisa. A Pisa esiste qualche night-club, ma due sono a Tirrenia” e gli stranieri non li frequentano.
Pisa ha inoltre dieci chilometri di spiaggia, e nei punti più belli, dove l’arenile è profondo 150 metri con la pineta alle spalle, l’affitto di una cabina con ombrellone e due poltrone va dalle 15 alle 25 €. al mese; nei punti meno felici del litorale pagherà 10 o 12 €. per lo stesso servizio.
Per visitare la Certosa di Pisa, si consiglia di farlo con l’aiuto delle apposite guide composte da figure altamente professionali che vi accompagneranno lungo il percorso della visita. Le visite sono effettuate nel stagione invernale invernale dal 16 Settembre al 30 Giugno: dal giorno di martedì al giorno di sabato dalle ore 09:00 alle ore 18:00; mentre per la domenica e tutte le altre festività dalle ore 10.00 alle ore 19.00. Nella stagione estiva, invece, è possibile visitare la Certosa di Calci, dal primo luglio al 15 settembre, dal giorno di martedì al giorno di sabato, dalle ore 10:00 alle ore 19:00, mentre per il sabato la domenica e le altre festività, le visite programmate alla Certosa di Calci, partono dalle ore 10:00 alle ore 20:00. Il Museo della Certosa di Calci è chiuso il lunedì feriale e nei giornl giorni di Natale e Capodanno. Il costo del biglietto per la Certosa di Calci è di €. 5,00 per gli adulti e di €. 2,50 per i ragazzi della fascia di età compresa tra i 6 e 18 anni. I bambini di età non superiore ai 6 anni riceveranno un biglietto omaggio, biglietti gratis anche per dipendenti e gli studenti dell’Università di Pisa, gli accompagnatori di gruppi e un bambino a prescindere dall’età se accompagnato da due adulti.
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II vasto piazzale della Certosa di Pisa ampliato lateralmente nella seconda metà del settecento, misura la lunghezza di m. 140 per una larghezza di m. 32. La facciata del Monastero di Pisa che fiancheggia su due ali la Chiesa Sa ha un aspetto grandioso. In origine non ebbe l’odierna disposizione simmetrica dovuta al disegno dell’architetto pisano Niccola Stassi che operò lungamente nel Convento sulla fine del sec. XVIII. Il lato destro comprende nel piano inferiore, magazzini e quartieri per Monaci Procuratori, e di qui si accede in un piccolo chiostro e nell’Archivio mediante un lungo corridoio. Nel piano superiore sono la Foresteria comune e quella nobile o Granducale. Al disopra si trovano le abitazioni dei Fratelli Conversi. Il lato sinistro, accresciuto sulla fine del sec. XVIII contiene a terreno stanze di deposito; il piano superiore è occupato dalle Cappelle che sottostanno a quartieri destinati per le persone di servizio del Monastero. Il corridoio interno da accesso ad un vasto loggione coperto. Il lato minore destro del piazzale, formante angolo col fronte è ornato di grotteschi, genere di ornamentazione largamente adoperata nei giardini delle ville settecentesche : tufi di scoglio, cristalli di monte, pietre scherzose, raccolti in Gorgona, in Corsica, a Portoferraio, ad Uliveto ed a Casciana e composti ad incorniciare gruppi di monaci in cotto, modellati da Angiolo Somazzi ; un decoratore livornese che lavorava di stucchi anche in Pisa verso la fine del sec. XVIII. Dai grotteschi si ha accesso nell’orto ed al recinto che forma la clausura monacale. Nel lato sinistro sorgono due ordini a loggiato, donde si accede ad altri minori edifici. Paralleli alla fronte del Monastero si svolgono edifici minori per le varie Decorrenze. Nel lato destro dov’era l’antica porta principale, fu portata nel 1703 la Farmacia, aperta fin dal 1642 a terreno dove oggi si trova l’Archivio. Si osservino i banchi e gli scaffali settecenteschi lavorati d’intaglio e di tarsie da una maestranza pisana, com’è detto nell’epigrafe a muro resa visibile di recente: “A di 23 nov. 1795. Armadi fatti da Maestro Pasquale Matteucci Pisano: Ed aiutanti Pavolo Zaccagnini e Bruno Ghiara Cascinesi. La decorazione a stucchi, le figure allegoriche dipinte sulle porte e al soffitto sono opere di artisti che dovremo ricordare per altre parti. Notevoli le iscrizioni “Congrua servantur cunctis hic pharmaca morbis,, e “Altissimus creavit de terra medicamento et vir prudens non abhorrebit illa”: un invito cortese in forma metrica ed un monito preso dal libro del1′ Ecclesiaste. La Farmacia ebbe fino ai giorni nostri meritata rinomanza.
E una costruzione del secolo XVII. Colonne doriche di pietra serena su basamento continuo, sostengono un architrave interrotto da un arcone in corrispondenza dell’ingresso. Nel fregio sta scritto : ” Cartusia Pisarum fundata Anno R. S. MCCCLXVI”. Fiancheggiano l’arco due sentenze tratte dagli scritti di S. Girolamo e di S. Basilio ad esaltazione della vita solitària: “Habitantibus hic oppidum carcer est et-solitudo paradisus”, l’una, e l’altra ” Solitària vita ccelestis doctrince schola est et divinarum artium disciplina”. In alto una piccola statua di S. Brunone fondatore dell’Ordine, su di un frontespizio rettangolare entro il quale spicca la notissima esclamazione : ” O beata solitudo o sola beatitudo”. A destra dell’atrio è la cappella di S. Sebastiano eretta per il pubblico nel 1672 su disegno del Certosino Don lacopo Boccamanti, ed ampliata nel 1791. La lunetta ha un dipinto del pisano Giovanni Corucci, scolaro di G. B. Tempesti : la Madonna col bambino, S. Sebastiano e S. Bruno. Il S. Sebastiano dell’altare fu dipinto nel 1791 dal romano Matteo Baccelli; le decorazioni della volta sono di Cassio Natilli che lavorò anche in Pisa nella Cappellina dell’Opera del Duomo. A sinistra trovasi una piccola foresteria; l’affresco della lunetta, pellegrini assisi a mensa, è d’ignoto autore. Il motto che l’accompagna ricorda il dovere dell’ospitalità : “Qui suscipit hospitem suscipit Christum”. L’edificio del Vestibolo fu costruito nel 1672. Il visitatore entra nella foresteria ed attende la guida che lo condurrà nel Monastero.
In altri tempi si giungeva alla Certosa di Pisa per la via che venendo su dalla Corte formava nell’ultimo tratto una sensibile salita e piegava a destra lungo il muro di cinta dov’era l’antica porta principale di accesso. “Sorto tuttora visibili i resti di questo ingresso: un grande arco di pietra nel muro di prospetto, una piccola ” per il “Fratello”, portiere a destra, un arco a mattoni del sec. XIV a sinistra dove si apriva una Cappellina fuori della clausura, chiamala fino a tarda età “delle donne”. Qui oggi si trova la Farmacia del Convento ritornata in onore.Dopo la costruzione del Vestibolo in corrispondenza colla facciata della Chiesa, il Monastero corresse nel 1791 1’inclinazione stradale ed ornò di sacre edicolette 1′ estremo percorso. La bella strada che ora si stacca dalla Pieve attraversando gli uliveti è abbastanza recente ; porta il nome di Francesco Ruschi perché nel 1847 la ideò e la volle. Mediante un viadotto sbocca nell’antica che, formato un semicerchio dinanzi all’ingresso del Cenobio, risale a destra fino a Montemagno.
La solitudine vera nella Certosa di Pisa è nella cella. La campana indica i diversi esercizi nei quali il tempo è distribuito: preghiera, meditazione delle cose sacre, studio, lavoro manuale. Nell’atto che li compie il Certosino sa di trovarsi spiritualmente unito ai suoi confratelli che fanno altrettanto nelle celle claustrali, tutti assorti in un medesimo ideale, tutti animati da una comune speranza. “Pax multa in cella”; “Cella a Coelo”; “Cella continuata dulcescit”;…. queste ed altre massime scritte sulle porte, egregiamente interpretano lo spirito che dentro vi regna. Quello che per noi accade alla vigilia di una seria risoluzione da prendere, sotto il peso di qualche grave responsabilità, quando rientrando in noi stessi vogliamo attorno la solitudine e il silenzio, è per i Certosini l’atteggiamento continuo della loro anima e quasi lo scopo unico della loro vita. Quale ammonimento questi solitari, lontani dal tumulto delle città, dove gli uomini si arrovellano nelle lotte di ogni ora troppo spesso fatte di egoismo e di passioni smodate! Avvicinatene qualcuno: proverete l’incanto che emana dal trattare con persone di alto sentire, aperte da un lungo tirocinio di pensiero e di disciplina alla pietà verso le umane miserie e ad una grande bontà per tutti, perché la Bontà Divina contemplano nei libri assiduamente meditati, nei salmi che recitano, nei fiori amorosamente custoditi nel piccolo giardino, nelle verdi colline che coronano il Cenobio. O Bonitas !