Partendo nel primo mattino con la barca a vela dall’Isola di Montecristo, detta dai Romani l’isola di Giove, nascondiglio di pirati e di avventurieri, annunciata dalla vetta del Monte della Fortezza (m 645).
Nel tardi pomeriggio si arriva con la barca a vela al traverso di Punta del Diavolo: la costa è inaccessibile, un seguito di rocce, di massi di granito, di pareti lisce e segnate da fessure trasversali, in cui si annidano agavi, cespugli grigi e azzurri, isolati ciuffi di oleandri.
Il silenzio del mare dell’Isola di Montecristo è assoluto. Il mare che circonda l’Isola di Montecristo è di colore smeraldo, con macchie di blu e di verde.
Con la barca a vela rasentando con prudenza la scogliera dell’Isola di Montecristo si osserva il fondo, dai colori sorprendenti: verdi tenui, rocce azzurre con sfumature gialle e arancio, fiori purpurei, con sciami di piccoli pesci argentei e verdi.
Sempre a moto lento si arriva alla Cala del Santo: dando fondo all’ancora si sbarca sulle rocce col battello di gomma, inerpicandoci fino all’arco di pietra che porta alla Grotta di San Mamiliano, vescovo di Palermo, rifugiatosi a Montecristo per sfuggire alle persecuzioni dei Vandali nel quarto secolo. Ritorniamo a bordo del motoscafo e proseguiamo per la Cala Maestra, unico approdo dell’isola di Montecristo, sempre sulla costa occidentale : una profonda insenatura, con nel fondo una quinta di pini marittimi, fitti e scuri.
Nel mare dell’Isola di Montecristo particolarmente limpido è facile incontrare barche da pesca, di apparente origine siciliana, e battelli da diporto e yachts candidi ed eleganti. Proseguendo il viaggio in barca a vela si riprende la navigazione in direzione del mare dell’Isola del Giglio.