In altri tempi si giungeva alla Certosa di Pisa per la via che venendo su dalla Corte formava nell’ultimo tratto una sensibile salita e piegava a destra lungo il muro di cinta dov’era l’antica porta principale di accesso. “Sorto tuttora visibili i resti di questo ingresso: un grande arco di pietra nel muro di prospetto, una piccola ” per il “Fratello”, portiere a destra, un arco a mattoni del sec. XIV a sinistra dove si apriva una Cappellina fuori della clausura, chiamala fino a tarda età “delle donne”. Qui oggi si trova la Farmacia del Convento ritornata in onore.Dopo la costruzione del Vestibolo in corrispondenza colla facciata della Chiesa, il Monastero corresse nel 1791 1’inclinazione stradale ed ornò di sacre edicolette 1′ estremo percorso. La bella strada che ora si stacca dalla Pieve attraversando gli uliveti è abbastanza recente ; porta il nome di Francesco Ruschi perché nel 1847 la ideò e la volle. Mediante un viadotto sbocca nell’antica che, formato un semicerchio dinanzi all’ingresso del Cenobio, risale a destra fino a Montemagno.